Convulsioni


Definizione

Sono contrazioni involontarie dei muscoli scheletrici.
Possono essere toniche (contrazioni muscolari prolungate) o cloniche (contrazioni di breve durata alternate a rilassamento). Più spesso sono tonico-cloniche.

Cause e frequenza:

- la causa più frequente è l'epilessia idiopatica (senza causa nota)

- seguono le malattie del Sistema Nervoso Centrale (meningiti, encefaliti, tumori)

- le intossicazioni endogene ed esogene (uremia, alcolismo)

- e alcune malattie infettive (tetano, rabbia)

- nel bambino sono molto più frequenti che nell'adulto e spesso si associano alla febbre alta.
 
Il paziente presenta:

- contrazioni tonico-cloniche diffuse a tutto il corpo

- perdita di coscienza

- aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, dilatazione delle pupille, periodi di apnea (interruzione del respiro) con conseguente cianosi (labbra bluastre). Spesso perdita delle urine

- occhi rivolti in alto, capo proiettato all'indietro.

La crisi dura alcuni minuti ed è seguita da una fase di torpore post-critico della durata di alcuni minuti durante i quali ritorna progressivamente la coscienza. Il paziente, però, può rimanere confuso ancora per molte ore.



Cosa fare:

- quando è possibile, sorreggere e sdraiare il paziente per impedire che si ferisca cadendo

- mettere un fazzoletto tra i denti per impedire che si morsichi la lingua

- allontanare qualsiasi oggetto con cui potrebbe ferirsi

- alla fine del periodo convulsivo, lasciar riposare il paziente nella posizione più comoda, facendo attenzione al vomito

- in caso di febbre, applicare una borsa di ghiaccio sulla fronte

- rivolgersi al Pronto Soccorso.



Cosa non fare:

- non cercare di contenere le convulsioni

- non dare da bere

- non schiaffeggiare per favorire il ritorno della coscienza

- non rialzare il paziente subito dopo la crisi.
 

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