Intossicazioni e Avvelenamenti



Definizioni

- Intossicazione acuta: insieme dei disturbi e dei danni provocati nell'organismo dall'assunzione o dal contatto improvviso e di breve durata con sostanza nocive.

- Tossico o veleno: sostanza o miscela di sostanze capace di produrre effetti dannosi su organi e apparati, talora fino alla morte.

Etimologie

- Veleno deriva dal latino venenum, probabilmente connesso con Venere, da cui il significato originario di filtro d'amore.

- Tossico deriva dal greco tokson = arco; toksicos = relativo al tiro con l'arco; toksicon (pharmacon) = (veleno) per le frecce.


Tipi di intossicazione:

1. da inalazione (es. fumi, gas, vapori, spray)

2. da inoculazione o iniezione (es. morso di animali, ferite aperte, errata somministrazione di farmaci)

3. da ingestione (es. cibi, farmaci ed antiparassitari)

4. da contatto (es. solventi, alcali ed acidi).



Epidemiologia*

La maggior parte degli avvelenamenti è accidentale e dovuta ad uso scorretto di sostanze chimiche: medicine, derivati del petrolio, cosmetici e pesticidi.
Meno frequenti, ma talora mortali, sono gli avvelenamenti da tossine batteriche (tetano), da veleni animali (vipere, animali marini) e vegetali (funghi).

*) studio, a scopo preventivo, delle condizioni di insorgenza delle malattie.



Entità del danno

L'entità del danno è tanto maggiore quanto più è concentrato il tossico.
Di norma il danno è più grave negli anziani e nei bambini.
Gli avvelenamenti più gravi sono spesso dovuti a tentativi di suicidio.

Principali sintomi nelle intossicazioni (spesso non specifici)



Cosa fare?

- Allerta subito il 118 e segui le istruzioni del medico della centrale, ad es. diluisci il veleno con acqua se si tratta di un tossico ingerito (EVITA IL LATTE!!!)

- se necessario, inizia il sostegno delle funzioni vitali col BLS ( negli avvelenamenti da ingestione evitare la tecnica bocca a bocca)

- cerca di individuare la causa e il tempo trascorso. A tal fine sono utili le confezioni vuote e le notizie fornite dallo stesso paziente o dagli astanti)

- se il paziente è vigile , può essere utile provocare il vomito tramite stimolazione faringea. Il materiale vomitato va, poi, mostrato al medico di PS

- non stimolare il vomito se il paziente è incosciente (rischio di inalazione)

- non stimolare il vomito negli avvelenamenti da sospetta ingestione di sostanze corrosive come l'acido muriatico, HC1, o la soda caustica, NaOH (segni di ustioni a livello del cavo orale e delle labbra). Il materiale corrosivo vomitato provoca un peggioramento delle lesioni.


Accenneremo ai seguenti avvelenamenti:

- morso di vipera

- punture di vespe, api e calabroni

- punture di zanzare

- lesioni da animali marini

- intossicazione da gas

Morso di vipera

Segni locali:

- Sulla cute si notano due puntini rossi e grossi corrispondenti ai denti della vipera. La cute circostante è arrossata, gonfia )edematosa) e talora bluastra

- col passare dei minuti, l'edema si espande dal sito di inoculo, fino ad interessare tutto l'arto

- dolore ingravescente.

Il veleno della vipera non è, di solito, sufficiente ad uccidere un adulto sano, ma può bastare per un bambino o un anziano.
E' composto da diverse frazioni:

- neurotossine, che agiscono sul Sistema Nervoso Centrale
- cardiotossine, che agiscono sull'apparato cardiocircolatorio
- emolisine, capaci di lisare (rompere) i globuli rossi.

Nessuna di queste sostanze è, di per sé, mortale. La morte di solito si verifica per complicanze insorte in soggetti defadati o per allergie.

Attenzione! Non usare mai il siero antivipera, può essere più pericoloso del morso della vipera (shock anafilattico e morte in pochi minuti)!



Cosa fere?

Chiama il 118 ed evita qualsiasi movimento della vittima. Il paziente deve rimanere disteso.
In attesa del 118:

- tranquillizza l'infortunato

- lava la ferita con acqua e non con alcool (veleno + alcool formano composti tossici più aggressivi del solo veleno)

- fascia l'arto con una benda elastica o una stoffa nastriforme in senso cranio-caudale (dalla radice verso l'estremità distale).
La fasciatura deve essere stretta come se venisse applicata ad una caviglia distorta. Si devono poter palpare i polsi arteriosi distali, in tal modo viene bloccata  la circolazione del sangue
- se è disponibile, applica ghiaccio localmente
- l'immobilizzazione (braccio al collo; gamba legata alla controlaterale) si rende necessaria quando si è costretti a spostare il paziente per impossibilità di contattare il 118.

- Non bisogna mai incidere la cute. Questa manovra è inutile e pericolosa
- non bisogna mai succhiare la ferita sia perché il veleno viene rapidamente assorbito dai linfatici rendendo spesso inutile tale procedura sia perché il soccorritore può assorbire tracce di veleno attraverso le microlesioni sempre presenti a livello del cavo orale

- non bisogna far muovere la vittima. Il movimento accelera la circolazione e riduce quindi i tempi di assorbimento in circolo, con conseguente azione del veleno non solo in sito, ma su tutto l'organismo

- non bisogna dar da bere alla vittima. Evitare soprattutto gli alcolici che causano vasodilatazione e possono peggiorare lo shock.


Sintomi (evolvono nel giro di 24 - 36 ore):

- pallore

- sudore freddo

- agitazione

- polso accelerato, debole e irregolare (shock)

- sete intensa

- dolori muscolari crampiformi, talora localizzati al torace con dispnea (respiro difficoltoso) o all'addome con nausea, vomito, diarrea

- raramente compaiono alterazioni della coscienza fino al coma.

Punture di imenotteri (vespe, calabroni e api)

Le punture di tali insetti sono dolorose ma raramente pericolose, fatta eccezione per coloro che sono allergici al loro veleno.

La reazione allergica può essere grave da provocare nel giro di pochi minuti il cosiddetto shock anafilattico che, se non trattato immediatamente da personale esperto, può portare a morte nel giro di pochi minuti.

Va sottolineato che la percentuale dei decessi da punture singole o multiple di imenotteri è superiore a quella per morsi di vipera, proprio per lo scatenarsi della reazione allergica.
 
Primo soccorso:

- estrarre il pungiglione con uno spillo

- disinfettare la zona interessata con acqua ossigenata o amuchina

- applicare ghiaccio sulla puntura (riduce l'edema e il dolore)

- tenere in osservazione l'infortunato per circa un'ora.
Dopo tale periodo difficilmente insorgono sintomi allergici gravi.
 
Recarsi immediatamente in Pronto Soccorso (soccorso avanzato):

- Se si tratta di una persona di cui è già nota l'allergia

- Se le punture sono numerose

- Se l'insetto, è stato inghiottito o se le punture sono localizzate al viso, bocca collo

- Se la reazione locale è molto accentuata.

Nei casi suddetti, potrebbero insorgere, in pochi minuti, sintomi gravissimi a carico dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio, fino all'arresto cardiorespiratorio!

I pazienti a cui è stato diagnosticato un sicuro stato allergico nei confronti del veleno degli imenotteri, dovrebbero avere sempre a portata di mano l'adrenalina, già pronta in siringhe monouso, da utilizzare in caso di emergenza.


Punture di zanzare

Il trattamento non pone problemi

Basta applicare:

- ghiaccio o impacchi freddi

- pomate antiistaminiche o cortisoniche.

Punture di animali marini

Nei nostri mari, i principali animali in grado di causare lesioni da puntura sono:

- anemone marino

- corallo

- fisalia

- idra femmina

- medusa

- mollusco orticante

- scorfano

- razza.
 
Sintomi:

- dolore localizzato, spesso violento
- talora cefalea, nausea, vomito su base allergica
- raramente shock anafilattico.

Trattamento
Il dolore può essere attenuato applicando sulla parte lesa un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca.
In caso di reazioni allergiche portare immediatamente il paziente in Pronto Soccorso.

Le meduse
I tentacoli delle meduse contengono una sostanza urticante che produce lesioni cutanee molto dolorose.

Trattamento
- rimuovere i tentacoli rimasti adesi alla cute (l'immersione in acqua calda favorisce il distacco)
- per ridurre il dolore, applicare impacchi di ammoniaca senza frizionare (la frizione attiva la circolazione locale e facilita la diffusione della tossina)
- poi trattare le piccole lesioni locali come ustioni
- rivolgersi al Pronto Soccorso se la puntura interessa il viso o se compaiono sintomi generali (cefalea, nausea, vomito):
rischio di shock anafilattico!

Intossicazioni da gas e fumi

Hanno un'evoluzione repentina e drammatica. Ricorda nell'ordine:
- il soccorritore deve evitare innanzitutto di rimanere egli stesso intossicato nel tentativo di salvataggio. Prima di entrare in un ambiente chiuso deve, perciò, aprire o sfondare porte e finestre per far entrare aria (autoprotezione)

- trasportare immediatamente l'infortunato alla aria aperta

- valutare la coscienza e, se necessario, iniziare il BLS

- accertarsi che non vi siano altri intossicati

- tenere nel dovuto conto il pericolo di esplosioni, per la presenza di gas.

Gas di uso domestico

- Le intossicazioni da gas metano o da GPL (gas delle bombole) sono ancora oggi, spesso dovute alla tracimazione di pentole durante l'ebollizione, con conseguente spegnimento della fiamma.

- L'azione tossica sull'organismo è dovuta principalmente al fatto che il gas spiazza l'ossigeno e quindi causa asfissia.

- All'asfissia si aggiunge il pericolo di esplosione quando la concentrazione di gas nell'ambiente è compressa tra 4 e 16%. Se si avverte il caratteristico odore di gas, aprire porte e finestre ed evitare di accendere la luce: le scintille potrebbero causare un'esplosione.

Prevenzione

Oltre alle valvole di sicurezza applicate su quasi tutti i nuovi modelli di cucine, si consiglia l'installazione di un rilevatore di fughe di gas con sensore interno accoppiato ad elettrovalvola di intercettazione: il livello di allarme è pari ad una concentrazione dello 0,3% di gas nell'aria, cioè circa 1/20 della concentrazione necessaria per renderela miscela gas-aria esplosiva. Questo permette, in caso di allarme, di intervenire in condizioni di massima sicurezza.

Il GPL (gas di petrolio liquefatti, il gas delle bombole)

E' più pesante dell'aria quindi negli ambienti si deposita in basso. In caso di fuoriuscita di GPL oltre ad aprire porte e finestre, è utile una scopa per accelerarne la rimozione.

 

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