È vero che le donne hanno il cuore più robusto degli uomini?


Le donne sono in generale meno predisposte ai problemi cardiocircolatori.
Hanno infatti a disposizione una più alta concentrazione di estrogeni, ormoni sessuali femminili, che esercitano un’azione protettiva sulle arterie.
Rispetto ai maschi, hanno però anche una reazione più emotiva allo stress, un fattore che ha spesso un ruolo di primo piano nelle cardiopatie.
Quando si subisce un evento stressante, nel sangue aumentano le catecolamine e il cortisolo, ormoni che provocano modificazioni metaboliche e cardiocircolatorie.
Questo aumento era utile nell’uomo primitivo, perché preparava il corpo alla reazione di difesa, di lotta oppure di fuga.
Oggi si tende a dominare, o addirittura a negare, questo tipo di risposta, soprattutto se lo stress è di tipo psicologico.
Le risposte muscolari e comportamentali vengono controllate e frenate, ma le reazioni biochimiche comunque procedono.
Risultato: i livelli di cortisolo e catecolamine rimangono alti, e possono portare a squilibri nel metabolismo glucidico, lipidico e a lesioni del tessuto dei vasi sanguigni, favorendo la formazione della placca arteriosclerotica e l’ipertensione arteriosa.
L’uomo è meno efficiente nel metabolizzare lo stress perché accumula maggiore tensione, che favorisce l’occlusione acuta di una coronaria e contribuisce, nel tempo, allo sviluppo dell’ipertensione arteriosa.

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