È vero che fino al '700 le donne non portavano le mutande?


Nel corso dei secoli le mutande sono entrate ed uscite dai guardaroba delle donne, ma fino al '700 erano considerate un indumento sconveniente.
Caterina de'Medici, nel '500, ne introdusse l'uso tra le nobildonne: inventò dei mutandoni con la funzione di coprire le gambe delle signore durante l'equitazione.
Questa moda si diffuse tra gli ambienti nobiliari europei, ma, ben presto, le mutande divennero uno strumento di seduzione: erano confezionate con tessuti d'oro e d'argento, ornate da ricami e pietre preziose.
Indossarle divenne, quindi, un segno di eccessiva frivolezza e libertà di costumi.
La chiesa le osteggiava reputandole un capo osceno e libidinoso.
La sexy braghesse.
Sempre nel '500 divennero un indumento tipico delle prostitute: le autorità veneziane le imposero alle cortigiane per questioni igieniche e di decoro pubblico.
Si chiamavano “braghesse” ed erano lunghe fino al ginocchio, spesso ricamate e impreziosite da nastri.
Le prostitute ne fecero un simbolo del loro mestiere: le lasciavano intravedere attraverso gli spacchi delle gonne o le mostravano tirando su le gonne attraverso un sistema di fili.
Per questo, quasi scomparvero tra le aristocratiche: si stima che all'inizio del '700 le portassero solo 3 nobildonne su 100. negli anni successivi, tuttavia, tornarono a diffondersi fino ad entrare nel guardaroba della gente comune.

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