Quanto vivono gli spermatozoi dopo un'eiaculazione?


La vitalità degli spermatozoi è determinata da alcuni parametri chimico-fisici tra i quali soprattutto la temperatura e il grado di acidità (il pH) dell'ambiente.
Nello sperma, che contiene oltre agli spermatozoi anche il plasma seminale, la temperatura deve essere compresa tra 37 e 37,5 °, ci deve essere una leggera alcalinità (pH tra 7 e 7,5) e la disponibilità di zuccheri.
Alterazioni anche piccole di questi fattori compromettono la possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi.
I testicoli non scesi, cioè ritenuti all'interno del corpo (difetto chiamato criptorchidismo) possono provocare sterilità proprio perché la temperatura interna è troppo alta per la vitalità degli spermatozoi.
Nella vagina, durante i periodi di non ovulazione, l'ambiente è acido (pH inferiore a 6) e gli spermatozoi dunque vivono poco, anche solo alcuni minuti.
Nei giorni vicini all'ovulazione, invece, quando è presente il muco cervicale, che ha il pH giusto, gli spermatozoi sopravvivono alcune ore, da 2 a 16.
Dopo aver superato il muco cervicale, essi si diffondono, a ondate, nell'utero, nelle tube e anche nella cavità peritoneale e qui possono sopravvivere anche giorni.
Stiamo freschi. Se sono emessi all'esterno, a temperatura ambiente, per esempio a 15 °, rimangono vitali circa uno o due giorni, ma non tutti e in percentuali sempre più basse col passare del tempo e comunque con grande variabilità secondo la persona e l'età.
A 36 ° vivono poche ore. Per conservarli due o tre giorni si possono mettere a 4 ° (la temperatura di un frigorifero), ma per la loro sopravvvivenza è indispensabile aggiungere alcune apposite sostanze criopreservanti.
Con la crioconservazione, invece, la provetta è tenuta alla temperatura di -196 °, in azoto liquido, con sostanze preservanti più forti e gli spermatozoi si conservano per anni e anni, a tempo indefinito (è quello che fanno le “banche del seme”).

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