Perché il congelamento provoca la morte?


L’assideramento è mortale perché il metabolismo viene rallentato fino al blocco dell’attività del cervello e del cuore.
Si ha quindi una perdita di coscienza e, se la temperatura scende sotto i 28-30 gradi, l’arresto cardiocircolatorio.
Anche i polmoni si fermano, perché cessa l’attività del centro cerebrale del respiro, il quale stimola i muscoli che attivano la respirazione.
Il blocco delle funzioni vitali comincia a livello delle cellule.
Queste, se la temperatura scende eccessivamente, non riescono a produrre l’energia necessaria a mantenere inalterati i potenziali elettrici a livello della membrana.
Questo compromette l’attività elettrica delle fibre nervose del cuore (quelle che stimolano la contrazione) e del cervello.
Letargo artificiale.
Per ora l’ibernazione di un essere vivente, ottenuta con la paralisi del sistema nervoso simpatico per mezzo di farmaci e poi con il raffreddamento del corpo, è possibile solo per periodi molto brevi, perché si rischiano danni irreversibili al cervello.
L’ipotermia, a 14-16 gradi, per un periodo massimo di un’ora, viene utilizzata per operazioni in cui è necessario arrestare completamente il cuore e il circolo sanguigno: le cellule non ricevono ossigeno, ma il loro metabolismo è così rallentato che possono sopportarlo.

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