Che cos’è lo sbadiglio?


È un atto respiratorio riflesso, cioè involontario.
A scatenare il complesso meccanismo nervoso che lo provoca possono essere fame, noia e sonno.
Durante lo sbadiglio, nella fase di inspirazione, si realizza una sequenza di movimenti che hanno lo scopo di favorire il passaggio dell’aria: si apre la bocca, con contrazione dei muscoli del viso, si alza la glottide, liberando il passaggio dell’aria in trachea, si contraggono i muscoli costali, provocando il sollevamento e l’allargamento della cassa toracica e la distensione del diaframma.
L’espirazione dell’aria, più superficiale dell’inspirazione, vede il progressivo ritorno alla posizione iniziale, con la rapida espulsione dell’aria immessa.
A cosa serve.
Quanto alla funzione dello sbadiglio, si ipotizza che sia un mezzo con il quale l’organismo cerca di reagire a uno stato di torpore e di riacquistare una condizione di vigilanza, grazie al maggiore afflusso di ossigeno nel sangue e da qui al cervello.

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